Pincio

Il Pincio è un parco con una terrazza che si affaccia direttamente su Piazza del Popolo e dalla quale si può ammirare un bellissimo panorama di Roma. In particolare si possono osservare dei tramonti stupendi. Il Pincio è un vero e proprio colle (ma non fa parte dei Sette Colli, in quanto era al di fuori del confine che delimitava la città agli albori dei tempi) che sorge a Nord del Quirinale e si affaccia su quello che è stata la distesa del Campo Marzio. Il nome Pincio deriva molto probabilmente della famiglia dei Poncii che occupò il colle nel Vi secolo. Nell’antica Roma evi sorgevano dimore e orti (intesi come giardini) , tra cui gli “Horti Luculliani” (creati da Loculo) o gli “Horti Sallustiani” (creati da Sallustio). La leggenda narra che ai piedi del colle vi sorgeva la tomba dei Domizii in cui furono sepolte le ceneri di Nerone. Il disegno attuale del parco è opera del Valadier ed è stato realizzato nell’ottocento, per la precisione fu approvato nel 1816 e la sua realizzazione durò circa otto anni e fu voluta da Napoleone (la terrazza che si affaccia su Roma è appunto Piazza Napoleone I) . Sempre del Valadier è la Piazza sottostante Piazza del Popolo (voluta da Papa Pio VII al rientro a Roma) e le due strade con i tornanti che salgono dalla piazza sul colle fino alla terrazza. Nel parco sorge anche la Casina Valadier che è ed eè sempre stata una caffetteria aperta al pubblico ma che in realtà doveva essere la residenza privata del Valadier, purtroppo morì prima di potervi abitare. Una particolarità del Pincio è che vi sorgono ben 228 busti che raffigurano i grandi personaggi dell’Italia. Questi busti furono commissionati per la prima volta nel 1849, da Mazzini, Saffi e Armellini, siamo nel periodo in cui Roma è Repubblica. Ne furono inizialmente realizzati 52, ma furono collocati nelle vie del Pincio solo nel1851 una volta ristabilito il potere del Papa a Roma. Alcune statue non furono poste direttamente nel Pincio ma nella Casina Valadier, i busti appartenevano ad eretici,atei o rivoluzionari, questi stessi busti tra il 1857 e il 1860 furono rimodellati e gli vennero cambiate le sembianze come ad esempio il Savonarola diventò Guido D’Arezzo, Caio Gracco diventò Vitruvio. Il busto di Angelo Secchi (astronomo) ha alla base un forellino attraverso il quale passa il meridiano di Roma, rilevato con una tecnica manuale a fine Ottocento dal Collegio Romano.


Orologio ad acqua.

L’idrocronometro del Pincio meglio conosciuto dai romani “Orologio ad acqua” è sicuramente una di quelle cose che da bambino (e non solo) ti colpiscono e ti affascinano in modo particolare per i suoi movimenti . Fu inventato da “Padre Giovan Battista Embriaco” e collocato nel giardino del Pincio nel 1873 in una fontana realizzata appositamente dall’architetto Giocchino Ersoch. La sua realizzazione in realtà è del 1867 e fu presentata all’Esposizione Universale di Parigi. Narra la storia che l’orologio è stato realizzato con un funzionamento ad acqua perché in quel periodo l’attuale amministrazione di Roma stava facendo uno sforzo enorme per portare l’acqua potabile in più punti possibili della città grazie a molte fontane da li l’idea di “Padre Giovan Battista”. L’orologio è stato restaurato e rimesso in funzione il 29 giugno del 2007 dopo circa due anni di lavoro ad opera della Scuola ELIS di Roma.

- Piazza del Popolo -


Foto by:

Pincio -autore- Leonardo Buluggiu. Pincio -autore- Leonardo Buluggiu. Pincio -autore- Leonardo Buluggiu. Pincio -autore- Leonardo Buluggiu. Pincio -autore- Leonardo Buluggiu. Pincio -autore- Leonardo Buluggiu. Pincio -autore- Leonardo Buluggiu. Pincio -autore- Leonardo Buluggiu. Pincio -autore- Leonardo Buluggiu. Pincio -autore- Leonardo Buluggiu. Pincio -autore- Leonardo Buluggiu. Pincio -autore- Leonardo Buluggiu. Pincio -autore- Leonardo Buluggiu. Pincio -autore- Leonardo Buluggiu. Pincio -autore- Leonardo Buluggiu. Pincio -autore- Leonardo Buluggiu.